La robot-volpe e la grapp-emoji
C’era una volta una città che non provava emozioni, allora una robot-volpe, che era molto intelligente e furba, volle scoprire perché.
Portò con se i suoi fidati razzi. Camminò e camminò; ad un certo punto sbattè contro un grosso blocco a forma di cilindro e cercò di capire cos’era.
Sopra questo blocco c’erano tanti cerchi: alcuni felici, alcuni tristi e alcuni arrabbiati. La robot-volpe cercò di prenderli saltando, ma non ci riuscì, allora provò con i suoi fidati razzi; provò e riprovò, ma non ce la fece. Disse: “Vabbè … in fondo alla città non servono emozioni!”
E così la città visse spenta e non contenta.
Cappuccino macchiato
Cappuccino andò a casa della nonna malata a portarle un cornetto ed un tè.
La madre gli consigliò di non andare in giro per la via lattea, perché c’erano gli alieni
Cappuccino disubbidì alla mamma e incontrò un alieno Cappuccino, impaurito, cominciò a correre senza fermarsi e l’alieno cominciò a inseguirlo.
Cappuccino, stanco di correre, si fermò e l’alieno lo raggiunse, si misero a parlare e l’alieno chiese a Cappuccino dove stava andando. Cappuccino gli rispose che stava andando dalla nonna.
L’alieno gli domandò se poteva andare con lui. Cappuccino gli disse di sì .
Arrivati a metà strada iniziarono ad avere fame, videro un albero pieno di mele mature.
Dopo aver mangiato iniziarono a camminare per andare dalla nonna .
Arrivati casa della nonna suonarono al campanello, la nonna chiese: “Chi è?” e Cappuccino rispose: “Nonna sono io.”
Quando entrarono a casa della nonna lei si spaventò e si preoccupò per il nipote, e gli disse: “Allontanati subito dall’alieno!” Cappuccino disse alla nonna che era un alieno buono ed era suo amico. Così vissero per sempre felici e contenti.