E’ certo che le nuove tecnologie hanno rivoluzionato e stravolto la nostra società, abbattendo barriere e frontiere di ogni tipo e dando vita ad un villaggio globale. Grazie ad esse, al giorno d’oggi, si possono fare cose impensabili fino a qualche anno fa, stando comodamente seduti sul divano di casa di fronte al proprio schermo: possiamo ricevere informazioni, vedere video, film, documentari in tempo reale e da ogni parte del mondo, possiamo fare acquisti online, prenotare le vacanze, addirittura prendere una laurea e ordinare pranzo o cena quando siamo privi di fantasia o non abbiamo fatto la spesa, e possiamo incontrare virtualmente, in ogni momento della giornata, gli amici lontani tramite Skype.
Se non si possiede un cellulare smartphone di ultima generazione, non si è nessuno e non ci si può integrare all’interno della società, e questo riguarda soprattutto noi ragazzi. Con l’avvento dei telefoni cellulari, come già detto, il mondo è cambiato, e con esso è cambiato anche il modo di esprimersi e comunicare. La maggior parte dei giovani possiede uno tra i più costosi smartphone presenti sul mercato e trascorre intere giornate a smanettare freneticamente sui social media più conosciuti ed utilizzati tra cui Instagram, Facebook, Twitter, Whatsapp, Snapchat.
Se un tempo, come ci raccontano i nonni, si poteva interloquire coi propri amici una sola volta al giorno con una chiamata dal telefono di casa, se si era fortunati, oggi, grazie ai social network, si può restare in contatto ad ogni ora della giornata e scambiarsi messaggi, foto, video, link con un semplice click.
I social network hanno portato ad una svolta epocale, specialmente all’interno del mondo dei giovani che, spinti dal desiderio di nuove esperienze e dall’insicurezza e ingenuità tipiche dell’adolescenza, si rifugiano in un mondo virtuale, credendo di entrare a far parte di una comunità adatta alle loro esigenze che, invece, è solo fittizia e in cui i rapporti sono spesso fasulli e ingannevoli. Il rischio è che la vita venga filtrata attraverso lo smartphone, e che la comunicazione telefonica finisca per sostituirsi all’interazione diretta. Piuttosto che uscire con qualcuno, infatti, i giovani chattano e si incontrano sempre più raramente in uno spazio fisico concreto.
I social, quindi, sono stati in grado di modificare il modo di pensare e di affrontare la vita di tutti i giorni, fornendo stereotipi e modelli estetici perfetti e irraggiungibili, che innescano nella mente dei giovani utenti dei meccanismi devastanti. I ragazzi, infatti, sono spinti a modificare il proprio corpo ed il proprio aspetto per adattarsi al canone proposto sul web, più imitato ed ammirato. Ciò conduce ad una conseguente esasperata omologazione in cui l’unicità e la diversità non vengono apprezzate.
E’ risaputo che molti ragazzi decidono di postare sui propri profili, e quindi rendere accessibili al pubblico di un determinato social network, foto prese da internet, di persone più magre o alte, o abbronzate o tatuate, a seconda dell’immagine che si vuole far trasparire di sé e, ovviamente, il volto viene coperto.
Viene da sé che, per un adolescente già impegnato nel delicato processo di costruzione della propria identità, dove la percezione del corpo gioca un ruolo determinante, vivere all’interno di realtà che spersonalizzano l’essere umano e lo valutano solo in base all’aspetto fisico, può essere estremamente deleterio.
E’ questo forse uno degli aspetti più spaventosi dei social network: voler annullare la propria persona per mostrare una versione di se stessi, non reale che, però, potrebbe essere maggiormente apprezzata da coloro che accedono al profilo e alle foto, il cosiddetto popolo del web.
I social sono stati in grado di creare un’omologazione tale, che si ha timore di mostrarsi per come si è davvero e non come la società internettiana ci impone di essere.
Un altro grave fenomeno che si manifesta attraverso i social, è il cyber bullismo, di cui si registrano ogni giorno centinaia di casi per cui moltissimi ragazzi scelgono la via del suicidio perché tormentati e vessati da continue offese crudeli e gratuite da parte di quanti non hanno il coraggio di dire apertamente ciò che pensano e si nascondono dietro ad uno schermo. E numerosi sono anche i casi della diffusione in rete di foto di nudo di giovani ragazze che, ingenuamente, decidono di inviarle ai propri fidanzati i quali, in maniera superficiale e sconsiderata, le mandano agli amici, creando così una catena virale che può rovinare e segnare per sempre la vita di una giovane donna.
Senza contare poi la dipendenza dai social: molti di noi si alzano e vanno a letto con la smania di sapere cosa è successo nel frattempo sui social network. Si sente un impulso irrefrenabile ad avere il controllo sulla vita altrui, che spesso diviene una vera e propria ossessione, soprattutto nel rapporto amoroso, creando tensioni e crisi di ansia.
Nonostante queste negatività, chi tra noi giovani potrebbe fare a meno del proprio cellulare?
Senza di esso ci sentiremmo tagliati fuori dal mondo, invisibili, privati del contatto con quelli che consideriamo essere amici, e questo avviene perché, purtroppo, dipendiamo da un oggetto senza il quale ci sembra di non poter avere una vita. Ma poiché il male non è nell’oggetto ma nel modo in cui viene utilizzato, dovremmo imparare a farne un uso corretto e responsabile e a non trascurare il reale contatto con il mondo esterno e le persone, mostrandoci come siamo, senza filtri.